24.6.10

Nuvole Rapide

Avete mai avuto quella sensazione di completezza insieme a una persona? E non parlo di un fidanzato, non intendo qualcuno che è al vostro fianco ufficialmente.
Parlo di quelle cose che accadono senza che ve ne rendiate nemmeno conto, senza che vi soffermiate su a riflettere. Quelle cose che succedono e basta, senza se né ma né motivazioni.
Parlo di quei cicloni che travolgono e quando passano distruggono tutto, lasciandovi spiazzati e senza un perché.
Parlo di una persona con cui trascorrete anche soltanto cinque minuti, ma sono cinque minuti che bastano a farvi capire tutto, e con tutto dico proprio tutto. Una persona con cui potete stare in silenzio e sentire un flusso di parole schiantarsi prepotente contro di voi, una persona che vi guarda ed è come se vi abbia raccontato la sua vita.
E quando vi sfiora, beh quando vi sfiora vi porta su Marte, in meno di 30 secondi. Ed è come se poteste vedere il mondo, la via lattea e le sette meraviglie senza muovervi di un solo millimetro.
E quando vi bacia, quando vi bacia allora capite che non vi bacerà mai nessun altro così, perché è proprio con quel bacio che avete capito tutto, capito cosa significa sentire, di nuovo, come se lo sguardo che vi ha lanciato poco prima non fosse bastato.
E quando vi stringe il viso tra le mani, siete consapevoli che nessun altro sarà in grado di farlo in quel modo, quel modo che vi fa sentire tanto bene, protetti, al sicuro, completi, una cosa sola.
Non è detto che ci dobbiate trascorrere la vostra vita, non è detto che i vostri cammini debbano incrociarsi di nuovo, non è detto che le cose funzioneranno, non è detto che ci sarà un seguito. Non sempre le cose vanno come programmato, non sempre la vita segue il sentiero che vorremmo imboccasse.
Gli eventi, il destino, le scelte non sono sempre prestabiliti. Non succede quasi mai che tutto ciò segue la strada che abbiamo tracciato mentalmente, e se succede, se davvero accade, beh, significa che non avete vissuto davvero.
E anche se non vedrete mai quella persona che in cinque minuti vi ha trasmesso tutto quello che c’è d’importante, non lo dimenticherete mai. E ve lo ricorderete a distanza di anni, perché la metà della mela esiste. Ma il destino è crudele, e non tutte le mele possono essere unite, a volte bisogna accontentarsi di cinque minuti di felicità, di vera felicità disarmante. E non è giusto lamentarsi perché è passata, bisogna essere grati di averla vissuta. E troverete un'altra metà complementare, che non coinciderà alla perfezione con voi, ma lo farà quel tanto che basta per essere sereni, per essere consapevoli della propria esistenza.
Certo, lo spiraglio aperto rimarrà, quello spiraglio lasciato dalla metà giusta della mela, quella metà che avete incontrato e che ha dovuto andarsene, ma che in realtà non se ne andrà mai, perché non sa nascondersi come dovrebbe, come vorreste che facesse. E vi busserà quando sarete tristi, vi ricorderà di essere passata di lì, di aver creato la tempesta perfetta per un istante che sembrava l’eternità. Quando guardavate in quegli occhi e tutto ciò che riuscivate a scorgere era il mare, un colpo eterno all’anima.
Sì, vi ricorderete del pezzo che combaciava alla perfezione, che completava il puzzle ma
a volte bisogna accontentarsi di detonazioni di un attimo che passerà, come dicevano i Subsonica.

Flusso, derive, parole.
Sugli edifici e sui cieli di noi,
Sulle stagioni e sui nostri perché
Nuvole rapide e un attimo che
Domani
Passerà

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